Fiore mio

Paolo Cognetti torna alla sua prima passione, il documentario, per raccontare la sua montagna, il Monte Rosa, un luogo geografico ma soprattutto un luogo dell’anima.

Paolo, anni fa, ha sentito irresistibile il richiamo della montagna e ancora adesso lo avverte ogni volta che si ritrova a trascorrere lunghi periodi in città. Oggi la montagna è la sua casa. Ma rimane ancora ugualmente un ideale di libertà, di avventura e di pace. Dopo averla raccontata nel pluripremiato best seller “Le otto montagne”, da cui è stato tratto l’omonimo film vincitore a Cannes del Premio della Giuria e del David di Donatello, Paolo Cognetti adesso mostra attraverso il mezzo filmico la sua visione della montagna. Ci porterà con sé per un anno intero, ad ascoltare i suoi pensieri durante le lunghe camminate sui sentieri del Rosa, fino alle cime più alte, dove ancora si estendono i ghiacciai. Seguiremo con lui le tracce degli animali che si muovono, spesso nascosti ai nostri occhi, intorno alla presenza umana: gli stambecchi, i camosci, i cervi, i caprioli e soprattutto i lupi. Incontreremo le persone che, come Paolo, hanno eletto la montagna a loro habitat e, in un modo o nell’altro, cercano uno stile di vita alternativo a quello cittadino. Vedremo e ascolteremo la montagna cambiare  attraverso le stagioni e alla fine del viaggio, forse, saremo cambiati anche noi.

C’era una volta il Derby Club

C’era una volta il Derby Club è un documentario televisivo, il cui narratore è Elio, di Elio e le Storie Tese. Abbiamo ripercorso la storia del Derby Club Cabaret, attraverso ricchi materiali di repertorio e numerose interviste ad artisti che hanno esordito al Derby Club, tra cui Cochi Ponzoni, Paolo Rossi, Massimo Boldi, Claudio Bisio, Antonio Catania e Aldo Giovanni e Giacomo.

Dagli inizi degli anni ‘60 fino al 1985, anno in cui chiuderà i battenti, il Derby Club Cabaret fu infatti uno dei punti di incontro più alla moda di Milano. Per più di vent’anni si esibirono varie generazioni di comici destinati a entrare nella storia dello spettacolo italiano, che diedero vita a una scuola di comicità attraversata da venature anarchiche e surreali destinata a rimanere senza eguali. Fu un periodo indimenticabile, una vera e propria epopea.

Buon Compleanno Massimo

La storia di Massimo Troisi, dalla sua infanzia a San Giorgio a Cremano fino alla nomination agli Oscar per “Il Postino” (1994), raccontata da De Giovanni, noto scrittore napoletano, e dalle persone che meglio l’hanno conosciuto nella sfera professionale e intima: Francesca Neri, Enzo De Caro, Nino D’Angelo e Roberto Vecchioni, per citarne alcuni. Il racconto di un fuoriclasse della comicità, che faceva della sua napoletanità un punto di forza, senza tuttavia mai lasciare che ciò lo vincolasse a un contesto unicamente partenopeo.

“Buon Compleanno Massimo” ha superato un milione di spettatori.

Daniel Pennac: Ho visto Maradona!

“Daniel Pennac: Ho visto Maradona!” è la storia dell’indagine creativa e surreale di Daniel Pennac sul mito di Diego Armando Maradona. Un racconto unico che segue il processo di creazione e messa in scena di uno spettacolo teatrale e con esso la ricerca e la genesi del libro di uno degli scrittori più carismatici divertenti di sempre, attorno a un tema appassionante come Maradona e il suo mito. Il tutto in una città come Napoli, palcoscenico e megafono del mito stesso ed epicentro del dolore e dello smarrimento creato dalla scomparsa del numero diez per eccellenza del calcio mondiale, teatro per il debutto sul palco del racconto di Pennac su Maradona.

Al grande scrittore francese interessa l’effetto Maradona: l’icona, l’anti-eroe, il capro espiatorio, attraverso l’impatto che il campione ha avuto sulla vita e le storie di gente comune e di scrittori come Roberto Saviano e Maurizio De Giovanni. Mentre costruisce e mette in scena lo spettacolo omonimo con la sua compagnia teatrale multietnica e girovaga, Pennac, che sembra godere degli scorci di Napoli come se ci fosse nato, ci regala, grazie al suo unico e disincantato punto di vista, un  pellegrinaggio inedito e appassionato intorno a un mito e al mondo che ha abitato.

Paolo Cognetti. Sogni di Grande Nord

Lo scrittore Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega 2017 per “Le Otto Montagne” con oltre 1.000.000 di copie vendute in oltre 39 paesi (450.000 solo in Italia), viaggia sulle orme di Ernest Hemingway, Raymond Carver, H.D. Thoreau, Jack London e Chris McCandless, in un viaggio letterario ed emozionante dalle Alpi all’Alaska, fino al mitico Magic Bus. Uomo e natura si intrecciano in un film dal potente impatto visivo. Un percorso tracciato dall’esperienza di viaggio e dalle parole dello scrittore italiano, accompagnato dall’amico Nicola Magrin, viaggiatore e illustratore, ma soprattutto dalle parole di alcuni dei grandi maestri della Letteratura americana che accompagnano il percorso, alla ricerca di una nuova frontiera esistenziale per l’uomo e per la sua convivenza con l’ambiente che ci circonda.

“Paolo Cognetti. Sogni di Grande Nord” si è posizionato al terzo posto al Box office, con un incasso di 103.000 euro. Il film è stato distribuito anche in Svizzera e in Olanda”